31 maggio 2006
e se i tre mesi sono un giorno?
Il mio stage è durato la bellezza di un giorno.
questo è quanto ho retto nel mio nuovo ufficio, proiettata in un futuro che forse avevo programmato un po' troppo in fretta.
La mattina è andato tutto liscio. Sono stata seguita e osservata fino all'ora di pranzo. Alle 13 esco e finalmente una faccia amica. Le bracia di ciccio mi stringono e sono di nuovo a casa. Pranzo di un'ora, quattro chiacchere e le prime impressioni. Buone. Sono contenta.
Rientro in ufficio alle 14. L.e L. arrivano poco dopo. Mi danno il nuovo fascicolo dei candidati e mi dicono di cominciare a chiamare. Una di loro mi si sieede dietro e sta lì. Mi osserva. Dopo 10 minuti che telefono me la dimentico e mi abituo a questa strana presenza slenziosa. Rientrano le "capette" in ufficio. Una di loro mi dice di andare da loro. Entro mi siedo e mi chiedono come è andata la mattinata. Io sorrido e dico che è andata bene. Mi interrogano sulla struttura della società e io le guardo con due occhi sbarrati e dentro di me penso :" prenderò sicuramente 5 in pagella". Dopo qualche minuto, forse per la mia faccia attonita, cominciano ad usare un tono acido. Mi correggono qualche termine essenziale e "gentilmente" mi fanno notare che " se me li scrivo magari è meglio". Ok. Prendo il mio quadernino e ci scrivo sopra: devo dare del lei ai due AGENTI. Questo è stato l'inizio della fine. da quel momento è stato un crescendo fino all'apice di " devi dare del lei anche ai nostri fidanzati che chiamano sul centralino, anche se loro ti danno del tu".
Alle 18 esco. 18.30 avvocato. 20.30 arrivo a casa.
Sono triste e anche abbastanza inkazzata.
Ma mi dico che non ho visto ciccio per tutto il giorno. Quindi sorrido e tiro le 2 del mattino sempre buttamdo giù quella brutta sensazione che continuava ad assalirmi. Rimango sola. e senza nemmeno accorgermene scoppio a piangere. Penso alla giornata. A come è andata. Al mio primo giorno di lavoro lì.
Sarò viziata, orgogliosa, debole, pazza, stupida e aggiungete pure tutto ciò che volete. Ma primo ritengo che il rispetto sia alla base di qualunque tipo di relazione. E a me ne è stato portato davvero poco. Ero disposta a fare la schiava per 90 giorni. Per 8 ore al giorno. Senza nemmeno essere pagata. E cazzo almeno voglio essere trattata con un minimo, non dico tanto eh, ma almeno un minimo di rispetto.
Pazienza. Ho fallito. Mi sorbirò ancora per un po' i sorrisini di compatimento e i risolini di presa per il culo della gente che mi chiede come mai me ne sono andata dopo solo un giorno, raccoglierò i pazzi del mio orgoglio ferito e andrò avanti. Sperando che prima o poi i miei occhi si sgonfieranno :-)
questo è quanto ho retto nel mio nuovo ufficio, proiettata in un futuro che forse avevo programmato un po' troppo in fretta.
La mattina è andato tutto liscio. Sono stata seguita e osservata fino all'ora di pranzo. Alle 13 esco e finalmente una faccia amica. Le bracia di ciccio mi stringono e sono di nuovo a casa. Pranzo di un'ora, quattro chiacchere e le prime impressioni. Buone. Sono contenta.
Rientro in ufficio alle 14. L.e L. arrivano poco dopo. Mi danno il nuovo fascicolo dei candidati e mi dicono di cominciare a chiamare. Una di loro mi si sieede dietro e sta lì. Mi osserva. Dopo 10 minuti che telefono me la dimentico e mi abituo a questa strana presenza slenziosa. Rientrano le "capette" in ufficio. Una di loro mi dice di andare da loro. Entro mi siedo e mi chiedono come è andata la mattinata. Io sorrido e dico che è andata bene. Mi interrogano sulla struttura della società e io le guardo con due occhi sbarrati e dentro di me penso :" prenderò sicuramente 5 in pagella". Dopo qualche minuto, forse per la mia faccia attonita, cominciano ad usare un tono acido. Mi correggono qualche termine essenziale e "gentilmente" mi fanno notare che " se me li scrivo magari è meglio". Ok. Prendo il mio quadernino e ci scrivo sopra: devo dare del lei ai due AGENTI. Questo è stato l'inizio della fine. da quel momento è stato un crescendo fino all'apice di " devi dare del lei anche ai nostri fidanzati che chiamano sul centralino, anche se loro ti danno del tu".
Alle 18 esco. 18.30 avvocato. 20.30 arrivo a casa.
Sono triste e anche abbastanza inkazzata.
Ma mi dico che non ho visto ciccio per tutto il giorno. Quindi sorrido e tiro le 2 del mattino sempre buttamdo giù quella brutta sensazione che continuava ad assalirmi. Rimango sola. e senza nemmeno accorgermene scoppio a piangere. Penso alla giornata. A come è andata. Al mio primo giorno di lavoro lì.
Sarò viziata, orgogliosa, debole, pazza, stupida e aggiungete pure tutto ciò che volete. Ma primo ritengo che il rispetto sia alla base di qualunque tipo di relazione. E a me ne è stato portato davvero poco. Ero disposta a fare la schiava per 90 giorni. Per 8 ore al giorno. Senza nemmeno essere pagata. E cazzo almeno voglio essere trattata con un minimo, non dico tanto eh, ma almeno un minimo di rispetto.
Pazienza. Ho fallito. Mi sorbirò ancora per un po' i sorrisini di compatimento e i risolini di presa per il culo della gente che mi chiede come mai me ne sono andata dopo solo un giorno, raccoglierò i pazzi del mio orgoglio ferito e andrò avanti. Sperando che prima o poi i miei occhi si sgonfieranno :-)
6 commenti:
Non potevo aspettare che raccontassi del tuo compleanno,così posto quì!TANTI AUGURI TEACHER...
Interesting website with a lot of resources and detailed explanations.
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I like it! Good job. Go on.
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Ciao Mirtilla,
mi chiamo Flavio, ho visto nel tuo profilo che ami la musica di Sergio Caputo, come il sottoscritto, ...così ho deciso di fare una cordiale visita al tuo blog.
Forse te l'avranno detto in tanti, ...il tuo è un blog molto divertente, fresco e ironico.
Ho avuto modo di leggere il tuo post "e se i tre mesi sono un giorno?" e devo confessarti che mi sono messo per un attimo nei tuoi panni.
Il rispetto al giorno d'oggi si trova col lanternino, c'è una morbosa tendenza a metterlo in quel posto al prossimo, probabilmente perchè in molti sono degli insicuri, quindi accentuano la loro aggressività, per non apparire deboli.
Sicuramente è un'esperienza, ti sei fatta il tuo pianto, ...pienamente giustificato, credimi, ...sei caduta in un piccolo tranello della vita, ma adesso puoi rialzarti, ricominciare con nuova verve.
E come direbbe il grande Sergio: "...e del resto son le cose che ormai, fanno parte del vivere".
Flavio
http://stonefla.blogspot.com
mi chiamo Flavio, ho visto nel tuo profilo che ami la musica di Sergio Caputo, come il sottoscritto, ...così ho deciso di fare una cordiale visita al tuo blog.
Forse te l'avranno detto in tanti, ...il tuo è un blog molto divertente, fresco e ironico.
Ho avuto modo di leggere il tuo post "e se i tre mesi sono un giorno?" e devo confessarti che mi sono messo per un attimo nei tuoi panni.
Il rispetto al giorno d'oggi si trova col lanternino, c'è una morbosa tendenza a metterlo in quel posto al prossimo, probabilmente perchè in molti sono degli insicuri, quindi accentuano la loro aggressività, per non apparire deboli.
Sicuramente è un'esperienza, ti sei fatta il tuo pianto, ...pienamente giustificato, credimi, ...sei caduta in un piccolo tranello della vita, ma adesso puoi rialzarti, ricominciare con nuova verve.
E come direbbe il grande Sergio: "...e del resto son le cose che ormai, fanno parte del vivere".
Flavio
http://stonefla.blogspot.com
grazie Flavio!
Bellissimo il titolo del tuo blog ;-)
Bellissimo il titolo del tuo blog ;-)
un sorriso per te!